L’uso medicinale di funghi ha una lunga tradizione nei paesi asiatici, mentre il loro impiego in occidente è in leggero aumento a partire da questi ultimi decenni. L’edizione della nuova rivista scientifica International Journal of Medicinal Mushrooms (Begell house, Editor-in-Chief S. P. Wasser), diversi libri e recensioni sui funghi medicinali[1-6] e conferenze internazionali su questo argomento confermano questa tendenza. Il valore di mercato dei funghi medicinali e degli integratori alimentari derivanti in tutto il mondo è stato stimato essere circa 1,2 miliardi di dollari nel 1991[7] e di 6 miliardi nel 1999[8].
Il termine “Fungo”non rappresenta una categoria tassonomica, ma dovrebbe essere usato secondo la definizione di Chang e Miles come “un macrofungo con un corpo fruttifero distintivo che può essere sia ipogeo o epigeo, grande abbastanza per essere visto ad occhio nudo ed essere raccolto a mano”[9]. Da un punto di vista tassonomico, principalmente i basidiomiceti, ma anche alcune specie di ascomiceti, appartengono ai funghi. I Funghi costituiscono almeno 14.000 e forse fino a 22.000 specie conosciute. Il numero di specie di funghi sulla terra è stimato essere all’incirca 140.000, il che suggerisce che solo il 10% sono noti. Supponendo che la percentuale di funghi utili tra quelli sconosciuti e non ancora esaminati sia solo del 5%, questo implica che 7.000 specie ancora sconosciute potrebbero essere benefiche per l’umanità[10]. Detto questo, sappiamo che i funghi attualmente conosciuti hanno diverse proprietà: sono in grado di combattere la proliferazione tumorale[11], le infezioni virali e batteriche[12] e proteggono il nostro organismo dall’azione dei radicali liberi che provocano stress ossidativo[13]. Sebbene molti estratti fungini siano in grado di stimolare il sistema immunitario, alcuni sopprimono la risposta immunitaria, ma questo grazie all’azione adattogena in possesso dei funghi. Questo potrebbe essere molto interessante, ad esempio, per il trattamento di malattie allergiche e l’infiammazione sistemica che stanno aumentando in tutto il mondo.
L’Infiammazione acuta è il risultato di un complesso di trasduzione del segnale che protegge e guarisce il nostro corpo ed è necessario per la nostra salute e il nostro benessere. Va considerato che l’infiammazione cronica può essere correlata con l’inizio di una varietà di disturbi di carattere autoimmune (artrite reumatoide, lupus sistemico e polimialgia), reumatico e di altre malattie come l’asma, malattie infiammatorie intestinali, disturbi cardiovascolari, colite ulcerosa e morbo di Crohn. Inoltre, l’infiammazione è stata associata con l’insorgenza di vari tipi di cancro. Un farmaco anti-infiammatorio efficace dovrebbe essere in grado di inibire lo sviluppo di infiammazione cronica senza interferire nella normale omeostasi. Un certo numero di farmaci a base di erbe sono stati identificati in passato che hanno come bersaglio le citochine infiammatorie.
Gli estratti etanolici dei funghi commestibili H. marmoreus, F. velutipes, Pholiota nameko e Pleurotus eryngii hanno mostrato significativi effetti antiallergici nei topi (allergia indotta da oxazolone)[14]. Alcuni composti estratti dal G. lucidum, Acidi Ganoderici C e D e Ciclottasolfuro, inibiscono il rilascio di istamina dai mastociti di ratto[15,16]. Mangiando il Tricholoma populinum si è riusciti a portare alla regressione di gravi sintomi allergici in un paziente con tromboangioite obliterante ed in un altro paziente con orticaria. Gli effetti possono essere confermati in modelli animali e come primo responsabile è stato identificato un perossido dell’ergosterolo[17, 18]. Tra tutti questi, però, il più efficace è sicuramente il Reishi, un potente fungo medicinale in possesso di capacità immunomodulanti e immunopotenzianti[19].
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